BISCOTTI CAVIADINI (Valsassina)

biscotti caviadini

Ingredienti: (per una ventina di biscotti)
– 250 gr farina 00 antigrumi
– 1 uovo medio
– 100 gr di burro
– 120 gr di zucchero
– un pizzico di sale
– 7 gr lievito vanigliato
Preparazione:
Setacciare la farina con il lievito,
preparare una fontana, aggiungendo
lā€™uovo, lo zucchero, il burro
fuso ed intiepidito ed il sale.
Impastare come per una frolla,
ma continuare a lavorare a lungo lā€™impasto,
almeno una decina di minuti.
Chiudere la palla nella pellicola
e farla riposare in frigorifero
per una mezzā€™ora.
Poi estrarre lā€™impasto
e scaldarlo tra le mani
lavorandolo velocemente,
infarinare bene il piano di lavoro
e stendere la pasta,
aiutandosi con il mattarello,
con unā€™altezza di circa mezzo centimetro.
A questo punto
tagliare lā€™impasto in un rettangolo,
eliminando le parti irregolari eccedenti
e cospargere di zucchero (se piace anche di canna),
premendolo leggermente con il mattarello.
Tagliare delle strisce larghe circa 2 centimetri
e dividerle ad una lunghezza
di circa 7 centimetri,
ottenendo dei rettangoli allungati,
ognuno corrispondente ad un caviadino.
Per ottenere la forma tipica,
ĆØ sufficiente fare un taglio
per la lunghezza del rettangolo,
circa a metĆ  della sua larghezza,
lasciando in alto e in basso
circa mezzo centimetro unito;
allargare le due metĆ 
cosƬ da creare il buco centrale.
Sistemare sulla placca del forno
ricoperta di carta forno e infornare,
in forno giĆ  caldo, a 160Ā°-170Ā°.
La cottura si aggira intorno ai 15 minuti,
ma dipende molto dal tipo di forno,
quindi conviene controllarli spesso
ed estrarli non appena
iniziano a prendere colore,
al tatto si presenteranno
ancora molto morbidi,
ma raffreddandosi prenderanno
la giusta consistenza.
Il grado di cottura ĆØ molto importante,
si preferisco belli chiari,
anche perchƩ,
se restano troppo nel forno,
tendono a seccarsi
e perdere la tipica consistenza friabile.

Biscotti tipici della Valsassina,
la loro storia ĆØ molto antica e risale,
sembra, al 1600;
ma dal XIV secolo, con il primo sviluppo turistico,
questi biscotti, partendo da Barzio,
si diffusero in tutta la Valle
e poi nellā€™intera provincia lecchese.
Secondo Carlo de Teglio, scrittore della zona,
il nome Caviadini dipende dal fatto che
i cuochi del signorotto di zona
fecero da ā€œcaviaā€ per la creazione di un nuovo dolce
…..ma qui la leggenda si fonde con la storia.

Fonte: langolocottura

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